La mozzarella

La Mozzarella di Aversa poi non ha certo bisogno di particolare pubblicità: solo qui si trova la vera, autentica, inimitabile mozzarella di bufala, la sua fragranza di latte fresco e di erba sono frutto della secolare esperienza di maestri casari che ancora oggi lavorano il latte con tecniche antichissime; mozzano con le mani la pasta per avere il globo porcellanato, rannodano trecce o sminuzzano delicati bocconcini che saranno rinchiusi con la panna in anfore di terracotta.

Le origini della mozzarella sono direttamente legate all’introduzione dei bufali in Italia. Le ipotesi sono molteplici: una delle più accreditate sostiene che furono i re Normanni, intorno all’anno 1000 a diffonderli in Italia meridionale dalla Sicilia, dove erano stati introdotti dagli Arabi.
Altri, invece, sostengono l’origine autoctona del bufalo, sia per il ritrovamento di reperti fossili nella campagna romana, sia per i risultati di recenti studi che proverebbero una diversità filo-genetica tra il bufalo italiano e quello indiano.
Il termine mozzarella deriva da mozzarè, operazione praticata ancora oggi in molti caseifici, che consiste nel taglio manuale della pasta filata, effettuato con indice e pollice (mozzatura)

Con l’unità d’Italia si crea ad Aversa la famosa Taverna, uno speciale mercato all’ingrosso delle mozzarelle e delle ricotte di bufala dove ogni giorno venivano stabilite le quotazioni in rapporto alla produzione ed alla richiesta.

Prodotto altrettanto gustoso della ns. terra è la soffice e delicata ricotta paragonabile al velo di sposa.

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