Le mele annurca
Le campagne aversane sono state sempre ambite e decantate per la loro veracità.
Ne è una testimonianza il fatto che, sin dai tempi remoti, hanno accolto generosamente popolazioni diverse, dedite prevalentemente all’agricoltura che ha costituito, fino alla soglia dei nostri giorni, la base dell’economia dell’intera zona.
Prodotti diversi, dalle granaglie alla frutta, che hanno fatto un po’ la fortuna del luogo, rappresentando un sostentamento per migliaia di famiglie.
A cominciare dai più celebrati, quelli ortofrutticoli, che sono ancora molto richiesti anche dal mercato esterno… come e soprattutto le pesche, l’uva asprigna e le saporose mele.
E quando parliamo di mele, ci riferiamo essenzialmente a quelle cosiddette “annurche” che sono tipiche della nostra Campania Felix.
Dal colore rosso-violaceo e dalla polpa tenera zuccherino-acidula, sono mele molto gustose e richieste, prodotte da alberi di medio fusto, i cui filari ben allineati possono essere visti, oltre che nei ns. campi, anche in quelli dei vicini centri di Giugliano-Qualiano (dove persiste la figura del melaro) e della Valle di Maddaloni, andando verso Sant’Agata dei Goti nel beneventano.
Sono frutti che si conservano a lungo, a temperatura ambiente, e che pertanto possono essere trovati in tutte le stagioni dell’anno… anche se con più difficoltà nei mesi estivi, nei quali ci si può trovare di fronte a sottoprodotti o meglio a sottovarietà.
Le proprietà acidule della mela sono terapeuticamente rilevanti: aiutano a fissare il calcio nelle ossa, esercitano un benefico influsso nei disturbi articolari, migliorano il metabolismo e influiscono positivamente sulla flora intestinale distruggendo i batteri nocivi.
Quindi la mela annurca è da considerarsi un “frutto prelibato”, che va preferito per le molte virtù e chi la mangia beneficia di sicuro delle sue proprietà terapeutiche e delizia anche il palato.